"una musica ancora non udita lenì allora l’animo pensoso e malinconico …ne trasse i suoni il dio dei venti di profondo incanto ed è infatti il suo nome arpa eolia. ahimè! quale mano mai toccherà le corde con tanta dolcezza? che arie divine così solenni, e così dolci e tristi faccia librare sugli alti suoni per farle scendere poi giù dentro l’anima?" L'arpa eolia o eolica è uno strumento costituito da una cassa di risonanza su cui sono tese alcune corde di minugia accordate di solito all'unisono; esponendo lo strumento in luogo aperto le corde vibrano liberamente per effetto del vento producendo suoni molto suggestivi. Già conosciuta dagli antichi, cinesi ebrei e indiani, l’arpa eolia fu riesumata verso la metà del Seicento da A. Kircher, ed ebbe nuova voga fra il Settecento e l’Ottocento in Germania e in Inghilterra venendo piazzata spesso in parchi o luoghi pubblici. Si tratta di uno strumento musicale molto particolare nel suo genere, in quanto le corde non vengono fatte vibrare meccanicamente dall'uomo ma dal vento; caratteristica che comporta che le melodie prodotte da un'arpa eolica siano sempre diverse, casuali e molto suggestive. Fryderyk Chopin fu il primo compositore ad ispirarsi a questo strumento (Studi per piano, Opera 25, n.1 in La bemolle maggiore). In tempi più recenti si ispirarono all'arpa eolia Hector Berlioz, Henry Cowell, Giovane Thomas, ed il sassofonista jazz Jan Garbarek, che in una sua registrazione ha usato lo strumento collocato su un fiordo norvegese.
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AutoreMarchigiano, appassionato di musica e tradizioni, ho deciso di aprire questo sito per parlare soprattutto degli strumenti "strani" che ho incontrato durante la mia vita.. ArchivesCategorie
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